Il tappeto erboso non ama l’ombreggiamento eccessivo. Non è facile trovare tappeti erbosi in giardini, parchi o superfici erbose ad uso sportivo di degna qualità quando almeno non ci siano 5/6 ore di esposizione solare diretta.
L’irraggiamento solare e l’acqua, oltre allo sfalcio, sono due elementi critici per la vita del tappeto erboso, nel senso che un prato può ricevere tutti gli apporti nutrizionali di qualsiasi tipo e forma, ma se mancano acqua nel suolo e irraggiamento solare, non c’è speranza di ottenere risultati positivi.
Il tappeto erboso, a differenza ad esempio degli alberi, ha una scarsa capacità di immagazzinare energia; energia che ottiene attraverso la fotosintesi clorofilliana, ovvero il processo quasi miracoloso che fa si che le piante riescano a trasformare l’energia solare in energia nutrizionale per il loro sviluppo.
I fertilizzanti di uso comune più o meno soffisticati sono poi un modo per influire sulla velocità di sviluppo della pianta ma sicuramente non sono fattori di criticità per la vita delle piante tanto quanto il sole e l’acqua.
Nel business delle sementi o del prato in zolla le varietà che vengono maggiormente utilizzate, perché giustamente offrono un potenziale qualitativo adeguato, sono tutte essenze che hanno almeno bisogno delle 5/6 ore di sole diretto ogni giorno.
Vi sono poi essenze erbose tipo Poa trivialis, Agrostis tenuis e le festuche a foglie fini, che venivano utilizzate normalmente nei miscugli di sementi a prato fino a circa 20 anni fa, che venivano aggiunte nei miscugli proprio con lo scopo di avere una resistenza all’ombreggiamento molto superiore alle normali essenze in uso attualmente e costituite da miscele di Poa pratensis, Festuca arundinacea e Lolium perenne.
Queste essenze più resistenti all’ombra vengono poco o addirittura non più usate perché paradossalmente sono aumentate le aspettative qualitative in relazione alla uniformità e alla levigatezza che ai giorni nostri possiamo ottenere attraverso il miglioramento genetico delle essenze da tappeto erboso e che, rispetto a 20 anni fa, hanno fatto fare un balzo in avanti alla qualità estetica di un prato.
Va detto anche che tali essenze più resistenti all’ombra mostrano poi limiti importanti di crescita nelle calde estati che stiamo avendo.
Come fare allora quando il nostro giardino prende poco sole e si vorrebbe comunque avere un bel prato?
Credo vi siano due soluzioni:
- Sostituire periodicamente, 1 volta all’anno, il prato nelle aree dove la natura stabilisce che una pianta non riesce a vivere
- fare almeno due trasemine all’anno con essenze di rapida crescita tipo Lolium perenne
Altra soluzione, dove il prato non riesce a dare soddisfazioni, si possono usare
piante tappezzanti che amano l’ombreggiamento e che possono avere un aspetto molto simile al prato, tipo la Convallaria nana.